Musica generativa, un sogno che parte da lontano, dagli esperimenti del compositore John Cage negli anni cinquanta o di Steve Reich nel ’65, ma più conosciuti sono gli esperimenti di Brian Eno. Un sogno che sta trovando piena realizzazione con i computer e gli algoritmi di Intelligenza Artificiale.

Musica generativa - illustrazione evocativa

Mubert è un’App che crea musica generativa. Compone musica in tempo reale improvvisando continuamente, così da generare un flusso continuo non ripetitivo.

Endel, anche questa un’App che utilizza i dati personali trovati nello smartphone o nello smartwatch come ad es. le pulsazioni cardiache o la geo-localizzazione per sincronizzarsi con il nostro cuore o mettersi a ritmo dei nostri passi.

Questi musicisti virtuali per ora riescono a comporre musica solo strumentale, non entusiasmante, ma adatta come sottofondo di ambienti, per rilassarsi, per studiare o dormire.

Anche nei videogiochi si stanno diffondendo queste A.I. per creare sottofondi musicali che cambiano continuamente adattandosi alla situazione di gioco in modo personalizzato.

Sono musicisti sempre disponibili che non “pretendono” diritti d’autore, non fanno richieste bizzarre, non si ammalano e non hanno sbalzi d’umore.
Cominciano anche a sottoscrivere contratti con le grandi company del settore. Endel è il primo algoritmo che ha firmato con la Warner (Marzo 2019).

Riusciranno i “nostri eroi” a rendere obsoleti in futuro i musicisti in carne ed ossa e ad insidiare la fruizione della musica in streaming, attualmente in crescita?

“Ora che i computer hanno imparato a comporre musica aspettiamo che imparino anche a goderne, sollevandoci da questo problema” (Arthur C. Clarke).

 

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Fonte Wired: Generative Music Apps Let Your Phone Write Songs for You
Warner Music signed an algorithm to a record deal — what happens next?