La Commissione europea col Digital Decade si è dotata di un programma strategico per fissare traguardi e obiettivi digitali fino al 2030. Di recente è stato pubblicato il primo report.

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La Commissione europea col Digital Decade si è dotata di un programma strategico per fissare traguardi e obiettivi digitali fino al 2030. Di recente è stato pubblicato il primo report. Gli obiettivi riguardano le competenze digitali, lo stato di trasformazione digitale delle imprese, la sicurezza e sostenibilità delle infrastrutture e il livello di digitalizzazione dei servizi pubblici. A settembre 2023 è stato pubblicato il primo report sullo stato di avanzamento, frutto di una somma di fattori che comprendono anche il sistema di monitoraggio DESI (indice di digitalizzazione dell'economia e della società).

Tutto questo è una conseguenza della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali (European Declaration on Digital Rights and Principles) sottoscritto a dicembre 2022 dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Principi e diritti di questa dichiarazione sono quelli di porre le persone al centro, la libertà di scelta, sicurezza e protezione, solidarietà e inclusione, partecipazione e solidarietà.

Vabbé, non entro nel merito, dico solo che spesso anche quando le parole sono lodevoli, e i principi condivisibili, alla fin della fiera, l'obiettivo reale è sempre quello della crescita economica...

Ma comunque, tornando a noi, come ne esce fuori l'Italia da questo primo report? Mica tanto bene... Soprattutto negli ambiti delle competenze digitali e nella digitalizzazione dei servizi pubblici.

L'obiettivo per le competenze digitali è quello di arrivare almeno all’80% delle persone con competenze di base (tra i 16 e i 74 anni) ma al momento siamo solo al 46% contro il 54% della media europea. Insufficiente il livello di formazione offerto ai dipendenti e insufficiente il numero di esperti ICT. I laureati in materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è solo l’1,5%, praticamente ultimi in classifica, mentre la media europea è del 4,2%. Per non parlare poi della quota femminile in questo ambito che è solo del 16%.

Con la fornitura di servizi pubblici digitali abbiamo un punteggio di 68 a fronte di 77, ma di contro siamo cresciuti molto come utilizzatori di servizi pubblici digitali (in Italia il 76% degli utenti Web usa i servizi pubblici contro il 74% della media UE). Una crescita quella degli utenti spinta dalle necessità nel periodo pandemico, ma evidentemente non andata di pari passo con l'offerta. Anche se va detto che la media europea è un po' drogata da 5 paesi con percentuali veramente molto basse, mentre tutti gli altri hanno percentuali superiori a quella italiana!